martedì 23 gennaio 2024

Post speciale - La biografia di Ernesto Abbate

 



Ernesto Paolo Abbate, nato il 6 settembre 1881 a Noicattaro (BA), insieme al fratello Gennaro, si distinse come uno dei pionieri nel campo della composizione musicale originale per banda in Italia. Sviluppando uno stile influenzato dalla musica descrittiva, ha creato diversi poemi sinfonici dedicati all'organico bandistico, mettendo in pratica la riforma organica strumentale di Alessandro Vessella. Il risultato fu un repertorio su misura per sfruttare al meglio l'insieme timbrico di un organico di 70 elementi, trasformando la banda in un emblema dell'avanguardia musicale italiana. Abbattendo le convenzioni precedenti, Abbate ha introdotto la marcia "Sinfonica", un genere apparentemente incompatibile con l'utilizzo tradizionale delle bande, che spesso si limitavano a esprimere caratteri militari, trionfali o funebri. Le sue marce brillanti e caratteristiche, arricchite da disegni melodici e ritmici sempre originali e mai ripetitivi, come "A Tubo", "I Gladiatori", "Bella Madonna" e "Ninì la capricciosa", testimoniano la sua straordinaria originalità e grandezza nel campo della composizione per banda. La Banda musicale dei Fratelli Abbate, fondata il 22 febbraio 1876, viveva un periodo d'oro sotto la direzione dei fratelli, dal primo dopoguerra fino al 1954. Nonostante vari direttori di rilievo nazionale e internazionale avessero guidato l'orchestra inizialmente, furono i Fratelli Abbate a inaugurare e dominare il periodo aureo dell'orchestra. Ernesto Abbate assunse la direzione della banda nel dopoguerra a causa dell'impossibilità del suo predecessore di continuare, contribuendo a consolidare la reputazione della banda. Tra gli apprezzamenti ricevuti, spicca la presenza di Pietro Mascagni nel 1928, che giunse a Squinzano per assistere all'esecuzione del celebre "Amico Fritz" in Piazza Plebiscito. La prematura scomparsa di Ernesto nel aprile 1934 fu un colpo per la comunità musicale, ma come ultimo gesto d'affetto affidò la direzione della banda al fratello Gennaro. Quest'ultimo, considerato l'ultimo dei grandi musicisti pugliesi, fu ammirato da molti e invidiato persino da Pietro Mascagni. Sotto la guida di Gennaro Abbate, l'orchestra continuò a riscuotere successi e trionfi, portando il nome di Squinzano a echeggiare in Italia e nel panorama internazionale della musica, fino alla sua morte nel 1954.

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