Biografia - Alessandro Vessella (1860 - 1929),  nato nel suggestivo palazzo seicentesco, la cui facciata custodisce una lapide in memoria della prestigiosa famiglia alifana, questo talentuoso musicista avviò il suo percorso artistico sotto la guida di uno zio materno, un maestro di musica. Il sogno di diventare pianista si affievolì a causa di un improvviso crampo alla mano. Determinato a perseguire la sua passione, si iscrisse al Conservatorio di Napoli, completando con successo gli studi di pianoforte.Il suo ingresso nel mondo della composizione per bande musicali si rivelò notevole fin dai primi tempi. Nel 1885, a seguito della scomparsa del maestro Pezzini di Chieti, ebbe l'opportunità di partecipare al concorso per la direzione della banda musicale di Roma. Emerse come vincitore tra i dieci partecipanti, ottenendo la nomina di direttore il 27 aprile 1885, a soli venticinque anni, conferitagli dal sindaco della Capitale, il principe Leopoldo Torlonia.Il suo debutto ufficiale come direttore avvenne il 5 luglio successivo nella vivace piazza Colonna. Nonostante l'esecuzione appassionata del maestro Vessella e dei suoi musicisti, alcuni spettatori rimasero scettici, ancorati alla tradizione musicale italiana e poco inclini all'innovazione. Tuttavia, il merito del maestro alifano fu proprio quello di conquistare gradualmente il pubblico romano e italiano, introducendo la musica d'oltralpe, da Bach a Chopin, passando per Mendelssohn e Beethoven, fino ad approdare a Wagner. La sua dedizione contribuì notevolmente a diffondere in Italia la musica del celebre compositore tedesco.
Alessandro Vessella si distinse anche per il suo impegno nella scrittura bandistica di alto livello e per le trascrizioni efficaci che portarono opere sinfoniche tedesche a un vasto pubblico. Iniziato nella Massoneria, fu affiliato Maestro nella Loggia "Universo di Roma" nel 1890. Il 17 marzo 1892 eseguì con successo la sua riduzione per un piano solo di una cantata massonica di Mozart.
La sua influenza nel panorama musicale si estese alla cattedra di composizione per banda presso l'Accademia di Santa Cecilia. I suoi insegnamenti e le sue esperienze furono trascritti nel testo "Studi di strumentazione per banda". Oltre alle onorificenze nelle città di Alife e Roma, che gli dedicarono strade e monumenti, il suo prestigioso ruolo di direttore della banda musicale romana durò ben quarant'anni, fino al 1924, durante i quali si esibì in diverse nazioni europee, contribuendo a elevare la reputazione del concerto bandistico.

 
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